domenica 10 luglio 2011

devi sorridermi


Porto i capelli corti e le maniche dorate, mangio da far schifo non voglio concedere al vino di salire velocemente e stordire quel poco di lucidità lasciata a galleggiare sulla materia. I piedi, dita storte, scivolano lentamente nella stanza, uno al seguito dell'altro, e, in sottofondo, la musica risuona una melodia leggera; la voce piena della nera soffoca tutto il volume della camera da letto. Una sigaretta accesa nella ceneriera di vetro ricamato, permette al fumo di salire e disegnare, danzando sinuosamente nell'aria, forme contorte e spigolose. Mi muovo, flemmatica, svogliata. Fuori la finestra Manhattan brilla forte, il cuore della Grande Mela, vermi dentro. La gatta, Lavinia, e un deliziosissimo vinello rosso mi tengono compagnia. Rido, quale migliore compagnia? Lasciatemi così, per sempre, a maledire il giorno della caviglia di ferro.  

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