La tavola è al centro della cucina. Novantatré, tra il frigo e i vassoi, le palle di riso col pesce. Bacchette alle mani e via. –Non sono capace-, la salsa di soia esplode dalla ciotolina. Il salmone scappa alla presa delle bacchette e si tuffa nella soia. –Faccio con le mani, và-. Sono tutti agili nel maneggiare gli arnesi di legno. –Ma è presto!-, Paco fa notare agli altri. Le 21, ore in cui frigo e vassoi restano vuoti.
Qual è il citofono. Francesco e Sara fanno capolino alla finestra urlando il mio nome. La signora, seguita da figlia e amici della figlia, chiama il mio nome. –Ah, grazie-. –Sali, secondo piano!- .
I fogli A4 sono ora sul tavolo. Le amiche girano e girano, siamo allegri. Ivan sorride, ride. Pastelli colorati, penne e matite. La concentrazione sale. Tre minuti, solo tre minuti e poi cambio. La radio passa musica di merda. Ma non importa, siamo troppo concentrati sul foglio, nessuno sente nessuno. Alzo gli occhi e sono nella vecchia aula, fogli attaccati ovunque, due bambini si stanno litigando un Carioca, un altro guarda le mutandine a pois rosa e bianchi della bambolina che gli sta di fronte. E la maestra che sorride tra le schiere infinite di banchetti verdi. Continua a disegnare, penso.
-Che ne dite di un gelato?-, Sara muore dalla voglia di dolce. Tutti vogliamo il dolce. Tutti seduti in panchina col gelato nello stomaco e una sigaretta per chiudere in bellezza. I ragazzini giocano a calcetto, la palla ci travolge. Corro, sfreccio, la palla è sempre sotto i miei piedi. Stop. Calibro il tiro. La panchina ci accoglie e ci lascia tutti. Vogliamo altro sushi, fette biscottate con la Nutella e crostini con uova di pesce.
Avere il baricentro in testa, attenzione. Implica attenzione. Non avere attenzione vuol dire sbattere la testa. Quando poi, sbattere la testa contro una porta aperta diventa un’abitudine c’è qualcos’altro che non va. Parole, parole, parole. Al diavolo.
venerdì 8 luglio 2011
vino bianco va bene? si.
http://www.youtube.com/watch?v=iWOyfLBYtuU
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che se avessimo fatto le crepes, questa notte avrei sognato le principesse volanti.
RispondiEliminabelle parole!
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